San Giuseppe Jato

Arroccato sui ripidi versanti calcarei dei Monti di Palermo, il paese domina la sottostante valle del fiume Jato, intensamente coltivata a grano e a vigenti.

Nel 1993, quando non aveva ancora compiuto tredici anni, Giuseppe venne rapito dalla mafia. Fu tenuto prigioniero per 779 giorni in un bunker ricavato in una masseria di campagna a pochi chilometri dal centro del paese, in condizioni disumane. Venne alla fine barbaramente ucciso e sciolto nell’acido nel 1996: la sua colpa era quella di essere figlio del pentito di mafia Santino Di Matteo, il quale stava rivelando agli inquirenti preziose informazioni su Cosa nostra.

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